Per Lady Gaga, che ha accettato di farsi ricoprire di fiori nell’ultimo splendido servizio di Mario Testino su VogueUSA, Thierry Boutemy è "l’unico che con i fiori sa parlare degli uomini”.
Boutemy, almeno ufficialmente, è un fiorista della vecchia scuola francese con un salone–galleria a Bruxelles e commesse in giro per il mondo. Se gli stores sulla Fifth Avenue oggi fanno a gara per assicurarsi una sua vetrina, lui preferisce la sua casa magione in mezzo ai pascoli di primule e lavanda della Normandia, dove vive. “È solo un po’ scomodo per la distanza dall’aereoporto, ma tant’è. La Normandia è il luogo dove sono cresciuto e dove ho imparato a dialogare con i fiori”, spiega il maestro fiorista. La sua vita da fiorista in un'elegante via del centro di Bruxelles è sconvolta dall’incontro, 5anni fa, con Sofia Coppola, nella sua boutique di Avenue Louise: le straordinarie creazioni vegetali che ornano le stanze in "MarieAntoinette" e le acconciature pop di Kirsten Dunst sono infatti opera di Boutemy . Da quel momento è il fiorista più richiesto da stilisti e designer, anche se è con le installazioni più recenti, anche in musei e gallerie, che ha definitivamente scalato l’ultimo gradino di accesso all’Olimpo delle Muse. Lanvin, Dries Van Noten e Dior rinunciano di rado alle sue intuizioni floreali, per sfilate e boutique.
“Cerco di distanziarmi dai bisogni predefiniti quando creo con i ‘miei’ fiori”, spiega l‘artista, "Li trovo tra i campi e le serre costruite vicino a casa e al mio negozio. Ciascun bouquet dovrebbe trasmettere una sensazione di impulsività e imperfezione, lontana dallo scopo assegnato”. Per lui i fiori, come le cose della vita, si mettono insieme per caso. “Le complicazioni rendono tutto meno interessante”. Il prossimo progetto è il nuovo film di Michel Gondry “L’Écume des Jours”.
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