ARCH&DESIGN

CROSsTOWERs

La capitale della Corea del Sud, Seoul,
ospiterà l’ultima realizzazione firmata Bjarke Ingels Group,
 all’interno di un’area in forte espansione sorgerà
il nuovo complesso delle Cross Towers:
un centro multifunzione costituito da due edifici
di 204 e 214 metri di altezza che si intersecano in diversi punti,
da cui il nome di "grattacieli incrociati".
Il progetto è concepito per rispondere alla duplice esigenza
di rispettare il limite di altezza vigente nella città,
mantenendo allo stesso tempo la superficie calpestabile prevista.





Per questa ragione sono state ideate due passerelle orizzontali
di collegamento tra i due corpi di fabbrica, disposte a 140 e a 70 metri di altezza.
Il nuovo complesso comprenderà più di 600 alloggi,
nonché una pluralità di funzioni sistemate al piano terra,
tra cui un asilo nido, una biblioteca e aree collettive,
moltiplicando gli spazi destinati alla socialità.
Il futuro grattacielo, dalla geometria insolita,
prevede la realizzazione di tetti verdi e vivibili
appositamente pensati per le passerelle orizzontali,
che saranno arredate con viali alberati pedonali,
aree da gioco e spazi comuni, garantendo una soluzione
che limita il surriscaldamento durante la stagione estiva.










-Una sedia in blue-jeans-

Il suo nome è Rememberme, è stata realizzata con
 dei vecchi jeans, è un pezzo unico e originale: ecco a voi la nuova sedia ideata da
Tobias Juretzekper Casamania!
Jeans troppo stretti, troppo larghi, sbiaditi o bucati vengono tagliati e riutilizzati
per creare la particolarissima sedia che è soltanto
l'inzio di una collezione di arredi fatti
 recuperando e reinventando materiali e stoffe comuni.





_Moschino by Altreforme_

Benvenuti colori accesi!
La collezione di mobili Moschino by Altreforme
è dedicata a tutti i fan del colore,
a chi non ha paura di usare toni vivaci e mescolarli.
Molto particolari sono i tavolini che combinano
questa geometria “a pieghe” con delle forti tonalità;
altrettanto originali sono le sedie, uniche ed inimitabili
nel loro design e i mobili a rombi colorati.
Un tocco glamour anche in casa ormai è d'obbligo!










_ElectriChair_


Il regista americano Robert Wilson
ha realizzato una collezione di sedute per Kartell,
 in occasione del suo 70° compleanno,
dal titolo “7 Electric Chairs … As You Like It”,
realizzate in policarbonato trasparente,
con una luce al neon incorporata nella struttura.
I pezzi sono stati esposti presso il Teatro alla Scala di Milano,
e in seguito sono state prodotte 7 serie
 per essere vendute in gallerie di design
in tutto il mondo.








Stile “crochet”: quando l’ispirazione retrò diventa design.



 Non è più l’hobby della nonna, ma una tendenza trendy, da ritrovare su tavoli, tappeti e persino sulla bici, declinata nei più svariati materiali: effetto crochet su metalli, plastiche, carta, ancor meglio se in bianco e nero… Senza dimenticare il tradizionale filo, magari ‘large-size’ per farci un tappeto.
Tradizione classica ma dal disegno moderno: cosa c’è di più retrò di un centrino sullo mensola? Qui il centrino diventa la mensola stessa. Per romantiche case metropolitane o per un rifugio country!











"Omybag_the resin project"


Un laboratorio di sperimentazione sulle resine a Roma, dall’unione di diverse menti, con diversi background e interessi, ha dato vita ad una borsa fatta interamente a mano. Linee semplici e design minimal per esaltare la bellezza del materiale sopra ogni cosa: trasparente, brillante e dai colori fluo. Un accessorio flessibile sia per le proprietà fisiche che per la possibiltà d’uso: basta infatti cambiare il laccio o i bulloni che compongono la chiusura o rovesciare l’interno verso l'esterno per ottenere una borsa diversa anche grazie al contrasto di colori e texture che conferiscono ad ogni pezzo una particolare unicità. Le linee prodotte sono in tutto quattro (Classic, Easy, Pochette, Minibag), accompagnate da una serie di cinturini, anch’essi in resina, disponibili in diverse colorazioni e misure, che possono essere usati come bracciali, cavigliere o collane e, uniti tra di loro, possono formare una cintura.










Vecchi barattoli di marmellata, lattine di Coca-Cola, sacchetti di plastica, fettucce di tessuto e persino cestelli della lavatrice: sono a base di materiali riciclati e al 100% riciclabili le lampade della generazione "green"!!





















L'altra faccia del cemento

Il materiale strutturale per eccellenza si trasforma: da gelido blocco per sostenere involucri edilizi ad elemeno scultoreo ideale per arredare ambienti ultramoderni.
Tende, lampade, divani, sgabelli, piastrelle multicolor e tavoli dalle superfici ricamate: stampe in rilievo e trame intrecciate che creano i giochi morbidi e chiaroscurali dei tessuti pregiati, trasformando il blocco di cemento in veri e propri pezzi d'autore.












Parola d'ordine: ri-ci-cla-re!
   
       

Giovani creativi, artisti emergenti, artigiani, designer, ma anche semplici sostenitori o appassionati dell'ecosostenibilità e del riciclo; molti ormai inventano, reinventano, danno nuova vita ad oggetti, tessuti e cianfrusaglie: atrezzi e materiali rotti o in disuso vengono trasformati in maniere originale, intelligente e di forte impatto, per arredare e decorare gli spazi vuoti o anonimi del proprio ufficio o della propria casa!   
                                                        
























Una scuola senza pareti


















La nuova scuola internazionale (e bilingue) Vittra di Stoccolma, ha deciso di implementare il suo metodo d’insegnamento con un design innovativo, commissionato allo studio di architettura danese Rosan Bosch Ltd il cui team di esperti ha pensato di sostituire le classiche divisioni con pareti, sedie e tavoli con grandi strutture, aperte e multifunzionali per creare ambienti di apprendimento stimolanti per lo sviluppo individuale, dove lo spazio fisico è lo strumento più importante per lo sviluppo quotidiano e pedagogico dei bambini.
 Così sono stati creati cinque spazi di apprendimento principali: The Cave (piccolo cinema e spazio privato per l’apprendimento), The Lab (spazio di sperimentazione e di lavoro pratico), The Fire Camp (processo di gruppo), The Watering Hole (luogo di incontro e impulsi) e Showoff (un palco per mostrare i progressi e le scoperte).Spazi e mezzi sono messi a disposizione al fine di ottimizzare il processo di apprendimento dei bambini che giocano e imparano sulla base delle loro esigenze, della curiosità e dell’inclinazione sperimentando nuovi metodi di apprendimento e aumentando la motivazione e la creatività. Oltre a diventare capaci di esprimere e rappresentare le proprie opinioni, sviluppano anche il bilinguismo in inglese e svedese grazie ai contatti internazionali attraverso le reti ed i programmi di scambio all’estero.







La parete cambia pelle!
La buona, vecchia carta da parati è ritornata e questa volta indossa colori sgargianti ed ha un look cha fa girare la testa agli ammiratori. È ricomparsa all'improvviso, nei bar alla moda, nei club più esclusivi e non ci è voluto molto prima che i seguaci delle nuove tendenze cominciassero a concepirla come una fondamentale aggiunta per le loro abitazioni. Un fanatico ritorno allo stile degli anni '70 ed il desiderio di abbandonare la tristezza di un muro bianco per sostituirlo con la magia del colore e della cratività; tridimensionali, luminescenti, personalizzabili con fotografie e perline: ecco le carte da parati di nuova generazione






















         
























Una maglia per la...lampada!

Dall'unione di lighting design e lavori manuali d'altri tempi nasce la lampada pendente lavorata a maglia dal designer newyorkese Xandy Peters: è un paralume indossabile, un esperimento tessile caratterizzato da una superficie ondulata, una trama che unisce parti piane a parti in rilievo a formare un tessuto topografico, realizzato interamente in lana lavorata a maglia. Una lampada a LED pronta ad affrontare le location più fredde e ad illuminarle diffondendo una scenografica, candida e morbida luminescenza.













Oggetti comuni e nuovi ruoli

L'artista e designer spagnola Tess Hill  grazie alla sua straordinaria capacità di reinventare un oggetto, osservandolo da punti di vista in forte contrasto con la sua funzione primaria, è riuscita a trasformare una semplice sedia in legno in un appendiabiti con mensola portaoggetti, semplicemente tagliandola a metà, ribaltandola e appendendola al muro.
Attraverso tre semplici mosse, probabilmente assurde o impensabili, la fantasia e la creatività dell'artista hanno attribuito un nuovo ruolo ad un oggetto di uso comune perchè a volte il design sta solo nel cambiare il proprio punto di vista!









Oggetti ORDINARI
per progetti STRAORDINARI

Lo scultore Augusto Esquivel di Miami trasforma un semplice, spesso dimenticato, bottone in affascinanti sculture. E’ ossessionato dall’idea di caos in perfetto ordine, dall’apparenza solida di un oggetto che può anche essere fragile e inconsistente al tatto ed ha la capacità di far sparire la funzione primaria dell’oggetto, esplorando la sua consistenza, colore e forma in un modo completamente diverso e in maniera davvero sorprendente. Con originalità, minuziosità e cura del dettaglio un semplice  oggetto comune viene riutilizzato e reinterpretato per creare un pezzo d’arte complesso e intrigante!







NorbuDesign

Norbu  è l'anagramma del nome dell'originalissimo designer e indica anche  una posizione yoga che in gergo tecnico vuol dire gioiello. Bruno Di Costanzo, creativo partenopeo trapiantato a Milano è riuscito a conciliare il suo amore per la musica  ed il concetto del "creare riciclando" riutilizzando vecchi vinili:  sembrano gioielli usciti da un fumetto le creazioni 80s’ da indossare per enfatizzare outfit esplosivi o per dare a un look minimalista un tocco di ironia.
Collane, bracciali e orecchini con inserti fluo vengono fuori dalla lavorazione artigianale del vinile di dischi inutilizzati, per una visione dell'accessorio non convenzionale e fuori dai soliti schemi!
Queste inimitabili creazioni posso anche essere acquistate online sul sito www.norbudesign.bigcartel.com per avvicinare tutti gli amanti del riciclo al nuovo mondo dell' e-commerce!











The floating Cinema, 2011

Studio Weave è uno studio giovane, che si occupa di progetti a diversa scala: dagli spazi pubblici al paesaggio, dalle abitazioni private agli edifici pubblici, rifugi, follies, luoghi per il gioco ed elementi di arredo. Lo scopo dei progetti è mostrare gli aspetti unici di un luogo mettendo in evidenza le qualità fisiche e geografiche, gli utilizzi(attuali e storici), i miti e le leggende. Le storie sono un modo per dare una personalità al contesto.
Il cinema galleggiante, ad esempio, è una struttura pensata per ospitare proiezioni, eventi cinematografici all’aperto, e come spazio per le attività degli artisti Nina Pope e Karen Guthrie (conosciuti come collettivo “Somewhere”).
Il traghetto è costituito da una cabina lunga e stretta con le pareti rivestite di seta lavorata per ricreare il tradizionale Roses and Castles; in contrasto con la sala cinema, è stato creato anche uno spazio esterno coperto, da cui è possibile ammirare il panorama circostante.









La casa sottiletta

Sembra impossibile, eppure questa casa-prototipo ideata da Jakub Szczęsny sta per essere davvero realizzata a Wola, in Polonia. Il  progettista è uno dei fondatori di Centrala, task force di designer dai contorni flessibili e dall’impegno sociale tangibile, con sede a Varsavia. Il concept mira a ottimizzare gli spazi abbandonati in città, sottrarli al degrado per offrire, nella stessa metratura, un nuovo modo di abitare. La casa, che ricorda il celeberrimo residence di un film di Renato Pozzetto, ha un telaio portante e tridimensionale in acciaio e, stando ai rendering degli architetti, al suo interno non manca nulla: cucina, bagno, camera da letto e persino una microscopica cabina armadio...insomma, un mini-appartamento studiato dettagliatamente per i riempire i "buchi" lasciati dallo sviluppo delle metropoli. 










Il grattacielo a testa in giù!



Gli architetti messicani hanno coniato il neologismo “terracielo” per l’ambizioso progetto: un edificio che sviluppa in “bassezza” invece che in altezza.
Paura del “sotto” vuoto? L’idea è di costruire (o scavare) il palazzo al di sotto della piazza principale di Città del Messico perché un vero e proprio grattacielo sarebbe un pugno nell’occhio nel bel mezzo del centro storico. La struttura, dal design sicuramente impressionante, sarebbe profonda 300 metri e costituita da più livelli collegati da ponti e dotati anche di giardini pensili.
Nella visione degli architetti di BNKR Arquitectura, i primi dieci piani ospiteranno un enorme museo culturale interamente dedicato al Messico , alla sua storia e alle sue origini precolombiane, mentre i piani sottostanti, fino ai fatidici trecento metri sotto terra, saranno invece adibiti a spazi commerciali, appartamenti e uffici.










l billboard trasformista di David Szabo


Bendch è un concept innovativo: 
un ibrido tra una panchina ed un formato di affissione
 che potrebbe rivelarsi una rivoluzione
 nell’advertising negli spazi pubblici.


Il dispositivo è dotato di un sensore che riconosce il passaggio delle persone e attiva il suo schermo, mostrando immagini e video che catturano l’attenzione. 
Ma l’interazione con l’utente non finisce qui: dopo alcuni minuti la parte superiore
 si abbassa permettendo di sedersi.
 L’ installazione si rivela particolarmente utile in luoghi affollati come fermate di autobus,
 stazioni e aereoporti, che richiedono soluzioni di seduta 
che occupano poco spazio quando non sono utilizzati.










La lampada fluttuante!




La designer olandese Angela Jansen, ha messo a punto un'accattivante variante della classica lampada da tavolo: Silhouette, un oggetto tecno-vintage a levitazione magnetica.
La parte superiore del paralume è sospesa grazie all'utilizzo della tecnolgia elettromagnetica abbinata ad un sofisticato sistema di controllo; la sezione inferiore fissa integra un anello di Led, che si riflettono sullo specchio inserito alla base della parte sospesa, generando la luce nella stanza.
“Il futuro appartiene a coloro che credono alla bellezza dei propri sogni” e Silhouette incontra il futuro che fa sognare, il futuro degli scenari tecnologici, high-tech, dei nuovi consept, del nuovo design per abbandonare il presente poco convincente e catapultare gli spiriti inventivi e curiosi in una nuova era futuristica!









Famoso liquorista novarese del secolo scorso, Gaspare Campari è il padre degli elisir, degli amari e delle creme alcoliche tipiche della Milano-bene dei primi anni Venti quando letterati, artisti, musicisti, borghesi e turisti si riunivano nell’inimitabile Bar Campari meglio noto come Camparino, l’innovativo locale fulcro dell’aperitivo milanese, inaugurato nel 1915. Da quel momento ha inizio la commercializzazione del Camparisoda, immesso sul mercato in bottiglie da 9.8cl perfettamente dosate, per un consumo impeccabile ed uguale ovunque, con la tipica forma di un calice rovesciato lungo e sottile per evitare la dispersione dell’aroma, fresco al punto giusto, spruzzato di acqua gasata ma solo in superficie, per assaporare le tonalità dalla più leggera alla più intensa … questi i segreti del bitter del Camparino!
Il nome di Campari oltre ad essere unito ad un marchio dal gusto inconfondibile, è anche indissolubilmente legato alla storia e all’evoluzione della pubblicità e in particolare all’arte contemporanea e al design che lo hanno visto protagonista di un memorabile incontro con il futurismo e con Fortunato Depero: il famoso designer ideatore della storica bottiglia monodose pronta da bere, dal sapore unico ed inimitabile, caratterizzata dal rosso brillante e dalla moderata gradazione alcolica. Dopo questo incontro ha inizio l’evoluzione, dal punto di vista del design e della pubblicità, del marchio Campari: nel 2008 nascono i REDBAR: agili punti bar su ruote fanno irruzione tra le strade dell’ innovativa Milano offrendo Campari nei party più esclusivi del fuori salone. Nel 2009 prende vita il REDLOUNGE: il labirinto Camparisoda che si snoda intorno al cuore pulsante di una sezione dell’iconica bottiglietta posta al centro della lounge, luogo perfetto di incontri e scambi, in cui gustare l’aperitivo con ospiti che si intrattengono e scoprono curiosità sull’immancabile momento dell’happy hour. Nel 2010 invece nasce il progetto CAMPARITIVO dal connubio Camparisoda e Triennale di Milano dove architettura e design trovano una sapiente sintesi creativa reinventando l’eredità iconografica di Depero; ed è in questo scenario che il designer Matteo Ragni riprende l’idea originale: capovolge nuovamente il calice e ne aggancia la base alla corona della bottiglia che diventa lo stilo di “Clic”, il bicchiere perfetto per l’aperitivo, prodotto da Pandora Design, definendo concretamente il CAMPARISODA come UN PRODOTTO, UN MARCHIO, UN’ICONA DEL DESIGN INDUSTRIALE ITALIANO.







Metti il prato sulle pareti!

Piccoli pannelli in polipropilene riciclato, su cui viene coltivato il manto erboso: questa è l'idea dell'azienda milanese Tecology. "Il prato in verticale" nasce da un percorso di ricerca pluriennale e si sviluppa attraverso l'incontro di realtà aziendali e professionali unite dallo spirito comune della ricerca di soluzioni innovative e contemporanee. Attraverso un sistema capillare di nutrimento mediante microirrigazione, si permette all'erba di vivere e crescere in totale autonomia; il risultato tecnico-estetico sarà quello di un prato posizionato in verticale che grazie all'utilizzo dei pixel biovegetali potrà essere utilizzato per creare pattern e texture.  La tecnologia, unica nel suo genere, è brevettata e assicura isolamento termico e acustico delle facciate, oltre ad un effetto estetico decisamente d'impatto.









Un pezzo di storia del 900.

Jean Prouvé nasce a Parigi nel 1901, durante i primi anni della sua adolescenza lavora come apprendista fabbro; nel 1924 fonda un'officina specializzata in pere in ferro battuto che produce cancelli, gabbie d'ascensore, balaustre ma anche oggetti per la casa e mobili. L’ attività lo porta a collaborare con i più importanti architetti e designer della propria generazione: tra questi Le Corbusier e Charlotte Perriand. E a realizzare prodotti di successo, su proprio disegno, quali poltroncine con sedili e schienali orientabili. Nel 1930, per esempio, realizza con Beaudouin, Lods e André alcuni banchi scolastici in lamiera pressopiegata e legno compensato progettati in funzione ergonomica, regolabili in altezza e, all’occorrenza, facilmente smontabili. Agli anni Trenta risale la progettazione di un sistema di pareti mobili e alcuni esperimenti di case o strutture prefabbricate, leggere e facilmente trasportabili quali la maison BLPS del 1935, una abitazione di circa 3x3 metri pensata come unità minima per le vacanze. Sempre al 1935 risale la realizzazione dell’Aeroclub Roland-Garros a Buc ( Parigi), una struttura in ferro con rivestimenti in vetro o in pannelli prefabbricati double face, con interposto strato isolante. Prefabbricati anche i blocchi sanitari con un procedimento che ricorda quello usato negli ambienti di servizio delle navi e degli aerei e che prefigura la cellula bagno tridimensionale progettata tra il 1938 e il 1940 da Buckminster Fuller per la sua Dymaxion. Tra il 1936 e il 1938 Prouvé e' impegnato con la realizzazione della Maison du Peuple a Clichy (Parigi). E’ un edificio di circa 40 metri per 38 completamente flessibile al fine di ospitare funzioni diverse che si alternano nell’arco della giornata e della settimana: dal mercato alla sala per le conferenze. Ne viene fuori una macchina architettonica dove tetto, pareti e solai sono pensati come componenti mobili. Impegnato nella realizzazione, per conto di altri architetti, di facciate e sofisticati sistemi di tamponamento  ( Frank Ll. Wright che visita nel 1938 la Maison du Peuple, lo considera l’inventore del curtain wall), Prouvé si occuperà per tutta la propria esistenza di industrializzazione e prefabbricazione, nonché della produzione di oggetti di raffinato design, alcuni dei quali godono di una certa diffusione. E' stato un protagonista dell’architettura contemporanea: attraverso le opere che realizzò personalmente, grazie al supporto tecnico che diede con la sua officina ad importanti progettisti, e, infine, perché fu   uno dei precursori  dell’High Tech se non altro perché era il presidente della giuria del concorso per il centro Pompidou a Parigi dove non esitò ad appoggiare i giovani Piano, Rogers e Franchini, i quali , oltretutto, si erano rifatti ad alcune sue idee, quali per esempio quella di un edificio flessibile e pensato per piani mobili. Il prgettista francese ha accompagnato il secolo scorso con la sua capacità di coniugare artigianato ed imprenditorialità del lavoro, design e architettura creando di fatto un nuovo stile. Uno stile in cui l’aspetto puramente formale del design assume un ruolo secondario per lasciare il posto all’utilità degli oggetti, alla loro economicità e all’uso ragionato dei materiali.
Oggi, grazie alla figlia Catherine, 16 dei suoi pezzi simbolo tra sedie, poltrone, tavoli e lampade tornano nei negozi rieditati da Vitra. 
























Diva dell’architettura internazionale,  prima donna a vincere il premio Pritzker, famosa progettista amante delle forme sinuose, potenti, mutevoli: ZAHA  HADID  è il volto delle nuove architetture dall’impronta futuristica  e di una professione esigente, complessa, ma anche entusiasmante, ampia e gratificante. L’archistar anglo-irachena spazia tra l’architettura, la moda, l’arte e il design;  i  suoi progetti sono spazi ad alte prestazioni, frammenti ricomposti in luoghi complessi, comunicativi, attraenti. Interprete significativa del decostruttivismo architettonico, nella sua esperienza londinese degli anni 70 ha colto l’amore per l’eccentricità che le ha permesso di fare ciò che desiderava, combattendo il pregiudizio del mondo islamico per difendere una passione ed una professione, ricercando un nuovo modo di progettare per giungere ad innovative forme di creazione dello spazio.
L'architettura deve infondere piacere, il piacere che si prova quando si sta in un luogo bello o in una abitazione gradevole, indipendentemente dalle dimensioni. Ciò che di solito la gente non capisce del concetto di lusso, è che esso non ha nulla a che vedere con il prezzo. La spiaggia di Copacabana, per esempio, ha una sabbia bellissima e per andarci non bisogna pagare niente! Questo dovrebbe fare l'architettura: offrire l'idea del lusso a grande scala".
Queste sue parole ricche di significato si manifestano pienamente nelle sue opere ed in particolare nell’ultimo grande progetto, il nuovo quartiere urbano per Fiera Milano City: un’ampia riqualificazione urbana ad uso commerciale, residenziale e ricreativa per circa 300.000metriquadri. ZAHA  HADID crede nella crescita di Milano, nel suo ampliarsi in altezza evitando l’ulteriore invasione del suolo, immagina forme sospese, leggere che si intersecano perfettamente col tessuto urbano circostante: il progetto CityLife realizza il più grande intervento di riqualificazione ambientale e urbanistica della storia di Milano che comporta la creazione della più grande area pedonale di Milano e una delle maggiori in Eurpa, la realizzazione del terzo parco centrale milanese, caratterizzato da una intensa qualità ambientale e da una completa fruibilità da parte della città. Il parco coprirà oltre il 50% dell'area, cui si aggiunge il verde residenziale. Inoltre, la cessione da parte di Fondazione Fiera al Comune di Milano di un'area attigua alla zona di progetto, permetterà di incrementare l'estensione del parco di oltre 60.000 mq. CityLife crea e si inserisce in un innovativo sistema che gestisce in modo ottimale trasporti, traffico e parcheggi: un progetto ricco di grandi idee  e caratteristiche estremamente funzionali per favorire la crescita della città più innovativa dell’ ampio scenario multiculturale italiano.









Inaspettato incontro tra natura e tecnologia, meltin’pot di cura per il dettaglio e grande passione, questo e altro accade nel mondo dell’architettura  e del design in cui la prima, spaziando in ampi contesti ricchi di storia, scienza e tecnica, si addentra nei particolari più intimi del disegno industriale, dell’attento studio e dell’accurata realizzazione di un oggetto,  tipici della globalità artistica e creativa della progettazione e della produzione in serie. L’architettura oggi si è trasformata in una strategia da attuare per la soddisfazione dei bisogni umani un tempo forse trascurati o non dettagliatamente considerati: attualmente l’architetto è chiamato a realizzare spazi quasi eterei per far immergere l’uomo in una sorta di paradiso racchiuso tra pareti che dividono ma non separano, creando ambienti che rappresentano le attività quotidiane dell’individuo contemporaneo. Parallelamente a questa ampia disciplina viaggia il design, considerato una delle forme d’arte più tipiche dell’epoca che stiamo vivendo. Il significato italiano è progetto e spesso viene da molti associato erroneamente solo ed esclusivamente al profilo estetico di un oggetto; in realtà questo ambito artistico e, in un certo senso poetico, racchiude in se molto di più. E’ il progetto pensato a tutto tondo, dalla ragione industriale all’emozione estetica e alla ragionevolezza funzionale.  Il design è una disciplina il cui scopo principale è migliorare la vita delle persone: è il punto d’incontro tra visione, tecnologia, arte e creatività e proprio attraverso questi elementi si interseca alla perfezione con le arti decorative ed in particolare con l’architettura.
















Taglia XXS per la River Side House

River Side House è una casa piccolissima, costruita sul lungofiume di Suginami, a Tokyo da Mizuishi Architect Atelier. Un progetto insolito ed interessante, infatti la casa occupa solo 29 metri quadrati di superficie: lo spazio del parcheggio...
L’impatto oltre alle dimensioni, è dato anche dallo sviluppo geometrico accentuato, che approfitta dello spazio verticale. L’interno è stato pensato con grande attenzione e cura per sfruttare al massimo gli spazi minuscoli. Un dettaglio rilevante è la porta d’ingresso in lamiera, quasi fosse un magazzino in procinto di sviluppi, sovrastata da una grande vetrata. Un micro-progetto per una micro casa, che sembra, però, un organismo completo ed indipendente, nonostante le dimensioni.

















1 commento:

  1. Well done girls!Dile voglio un articolo su Zaha Hadid =)
    Bi@

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